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storia della decadenza |
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volontario ch’ei fece di dugento vasi d’argento, dopo tutti quelli ch’ei mise in deposito presso gli amici, dopo quel molto che i nemici gli tolsero, i suoi tesori confiscati bastarono ad allestire una flotta di settanta galee. Cantacuzeno non ne offre una minuta descrizione de’ suoi dominj; ma i granai del medesimo racchiudevano immensa copia di orzo e di frumento; e regolando i calcoli colla pratica dell’antica agricoltura, le mille paia di buoi adoperati alla coltivazione de’ suoi terreni indicavano almeno sessantaduemila cinquecento acri di terreno dissodato1. I pascoli di Cantacuzeno manteneano mille cinquecento cavalli, dugento cammelli, trecento muli, cinquecento asini, cinquemila buoi, cinquantamila porci e settantamila pecore2. Una sì immensa ricchezza rurale dee parerne sorprendente ne’ giorni dello scadimento dell’Impero, e massimamente nella Tracia, provincia devastata a mano a mano da tutte le fazioni. Il favore del Sovrano superò ancora la ricchezza del suddito, perchè in alcuni momenti di
- ↑ Saserno nelle Gallie, e Columella nell’Italia, o nella Spagna calcolano due paia di buoi, due conduttori, e sei giornalieri per ogni dugento iugeri (125 acri inglesi) di terra da lavoro, e aggiungono tre uomini di più, se il terreno è coperto di macchie (Columella, De re rustica, l. II, cap. 13, p. 441, ediz. di Gessner).
- ↑ Nel tradurre questa specifica, il presidente Cousin ha commessi tre errori palpabili ed essenziali. 1. Omesso mille paia di buoi da lavoro, 2. traduce πεντακοσι αι προς δισχιλιαις, cinquantaduemila, mille e cinquecento. 3. Confonde miriadi con chiliadi, in guisa che i porci di Cantacuzeno non sarebbero stati più di cinquemila. Fidatevi alle traduzioni!