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dell'impero romano cap. lxiii. 249


[A. D. 1341-1391] L’Imperatrice Anna di Savoia sopravvisse al marito. Giovanni Paleologo, erede del trono in età di nove anni, ebbe per protettore della sua infanzia il più illustre e il più virtuoso fra i Greci. La sincera e tenera amicizia che il padre del giovinetto conservò mai sempre a Cantacuzeno fa onore del pari al Principe ed al ministro. Erano presso che eguali per nobiltà di nascita il padrone ed il suddito1. Nato lo scambievole loro affetto fra’ comuni passatempi della giovinezza, i pregi d’un animo ingentilito da colta educazione privata teneano nel suddito vece del nuovo lustro che dalla porpora il Principe ricevea. Noi abbiam veduto Cantacuzeno sottrare il giovine Imperatore alla vendetta dell’avo, e dopo sei anni di guerra civile, ricondurlo trionfante al palazzo imperiale di Costantinopoli. Sotto il regno d’Andronico il Giovane, il Gran Domestico governò l’Imperatore e l’Impero; ricuperò l’Isola di Lesbo, e il principato di Etolia; gli stessi nemici di Cantacuzeno son ridotti a confessare che in mezzo ai depredatori delle pubbliche sostanze, egli solo si conservò moderato e riguardoso. Osservando di fatto che egli spontaneo ne dà a conoscere lo stato di sue ricchezze2, vi è luogo a presumere che ei le abbia ricevute per eredità, non aumentate per via di rapine. Per vero dire, egli non ispecifica lo stato della sua cassa, il valore dei suoi vasellami ed arredi. Nondimeno dopo il dono

  1. La nobile stirpe dei Cantacuzeni, illustre fin dopo l’undecimo secolo negli annali di Bisanzo, traeva origine dai Paladini di Francia, gli eroi di que’ romanzi che vennero tradotti e letti dai Greci nel secolo decimoterzo (Ducange, Fam. byzant. p. 258).
  2. V. Cantacuzeno, l. III, c. 24-30-36.