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coll’avo. Colla sorpresa di Costantinopoli e colla ritirata definitiva del vecchio Andronico terminando la terza guerra civile, il giovine vincitore tenne solo l’Impero. La ragione di tali lentezze può trovarsi esaminando il carattere degli uomini e l’indole del secolo. Allorchè l’erede del trono fe’ palesi i primi torti che avea ricevuti e i timori concetti, i popoli lo ascoltarono con sollecitudine e gli fecero plauso. I messi del giovine ribelle notificarono per ogni dove che il nuovo Sovrano avrebbe aumentati gli stipendj delle milizie e alleggeriti di una parte di tasse i suoi sudditi; nè si badò, come queste due promesse si distruggessero l’una coll’altra. Tutti gli abbagli commessi durante un regno di quarant’anni apparvero buone ragioni per una sommossa: e la nuova generazione vedea con dispetto protraersi all’infinito il regno d’un Principe, le cui massime e i favoriti a un altro secolo apparteneano, e la vecchiezza del quale non inspirava rispetto, perchè mancò d’energia la sua gioventù. Di fatto le pubbliche tasse fruttandogli una rendita di cinquecentomila libbre d’oro, e facendolo il più ricco di tutti i Principi cristiani, egli non era stato capace di mettere in armi tremila uomini a cavallo e trenta galee per impedire i progressi e i devastamenti de’ Turchi; laonde il suo nipote Andronico soleva esclamare1. „Oh! come

  1. V. Niceforo Gregoras (l. VIII, cap. 6). Andronico il Giovane si lamentava perchè gli era dovuta, da quattro anni e quattro mesi, una somma di trecencinquantamila bisantini d’oro per le spese della sua casa (Cantacuzeno, l. I, c. 48). Nondimeno sarebbe stato pronto a rimettere questo debito, semprechè gli fosse stato permesso di mettere a contribuzione gli appaltatori delle pubbliche rendite.