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224 storia della decadenza

Ruggero di sgomberar la provincia, questi obbedì di buon grado, perchè non vi restava più cosa da saccheggiare; ma ricusò di licenziare le truppe, e comunque fosse annunziato in termini rispettosi un simil rifiuto, non dimostrava meno independenza e ribellione; perchè protestò che, se l’Imperatore avesse mosso contro di lui, ei sarebbe andato quaranta passi verso il medesimo per baciare la terra prostratoglisi innanzi; ma che poi nel rialzarsi da quell’umil postura, non avrebbe potuto dimenticare che sacre erano ai proprj fratelli d’armi la sua sciabola e la sua vita. Egli si degnò accettare il titolo di Cesare e le insegne di tal dignità; ma propostogli il Governo dell’Asia, e un sussidio in biade e danari col patto di ridurre le sue truppe al picciol numero di tremila uomini, ricusò tale offerta. Essendo l’assassinio il provvedimento cui per ultimo i codardi soglion ricorrere, e la curiosità avendo condotto il nuovo Cesare alla reggia di Andrinopoli, ove risedeva allora la Corte, gli Alani della guardia imperiale lo trafissero negli appartamenti e alla presenza della medesima Imperatrice; nè v’è troppo luogo a dire che ei cadesse vittima di una vendetta particolare di costoro, come si pretese far credere, perchè gli altri compatriotti di Ruggero, mentre se ne stavano tranquillamente, e riposando sulla fede de’ Trattati, in Bisanzo, vennero nel medesimo tempo compresi

    sciagure, venne ridotto a metà. Il principe ne ebbe un istantaneo sollievo, ma passeggiero sollievo che irreparabilmente distrusse il commercio e il credito della nazione. In Francia il titolo è di ventidue caratti, e di una dodicesima parte di lega; più alto ancora è il titolo d’Inghilterra, e d’Olanda.