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[A. D. 1303-1307] Uom non mi taccierà, almeno lo spero, di superstizione: ma non posso starmi dall’osservare che anche su questa terra, l’ordine naturale degli avvenimenti offre talvolta apparenze fortissime di una retribuzione morale. Il primo Paleologo avea salvato il suo Impero ingombrando i regni dell’Occidente di ribellioni e di stragi; e da questi germi di discordia nacque una generazione d’uomini formidabili che assalirono e crollarono il trono del successore di Paleologo. Ne’ secoli più moderni, i debiti e le tasse sono il segreto veleno che rodono gli Stati in seno alla pace; ma ne’ governi deboli e irregolari del Medio Evo, questa pace veniva turbata continuamente dalle calamità istantanee che derivavano dall’avere licenziati gli eserciti. Troppo amici dell’ozio per darsi al lavoro, troppo superbi per mendicare la sussistenza, i mercenarj vivevano di ladronecci, e millantando il nome di qualche Capo, la cui bandiera spiegavano per apparir meno spregevoli, si rendevano più molesti; il Sovrano che non abbisognava più del loro braccio, e dalla presenza de’ medesimi incomodato, cercava spacciarsene col regalarli agli Stati vicini. Dopo la pace della Sicilia, migliaia di Genovesi, Catalani e d’altre patrie1, che aveano combattuto per terra e per mare in difesa degli Aragonesi e degli

    Annali d’Italia del Muratori, e i lib. XX, XXI della Istoria civile del Giannone.

  1. I più valorosi di questa truppa di Catalani e Spagnuoli erano conosciuti dai Greci sotto il nome di Almugavares, nome che si davano da sè medesimi. Il Moncada li fa discender dai Goti, Pachimero (l. XI, c. 22) dagli Arabi. A malgrado di vanità nazionale e religiosa, credo che il secondo abbia ragione.