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18 | storia della decadenza |
roteo portò ad un tempo spavento e calma nell’animo dell’Imperatore, col predirgli che gli eretici alemanni assalirebbero la porta di Blacherna, ma ne riceverebbero tal castigo che diverrebbe tremendo esempio della divina vendetta. I passaggi di questi grandi eserciti erano avvenimenti rari e pericolosi: ma le Crociate diedero fra i due popoli origine ad una corrispondenza che li fornì di nuove cognizioni, senza però guarirli dai pregiudizj che le loro menti viziavano. Il lusso e le ricchezze di Costantinopoli ivi attraevano le produzioni di tutti i climi, intanto che il lavoro e l’industria de’ numerosi cittadini, contrabbilanciavano il bisogno d’introdurre cose peregrine. Situata questa metropoli in modo che chiama a sè il commercio di tutte le parti del Globo, questo commercio per lungo tempo fu nelle sole mani degli stranieri. Venuta Amalfi a scadimento, i Veneziani, i Pisani, e i Genovesi posero fattorie nella Capitale del greco impero: i lor servigi ebbero guiderdoni di privilegi ed onori; comperarono poderi e case: le famiglie di questi per via di maritaggi co’ nativi moltiplicaronsi; e dopo che fu tollerata una moschea maomettana divenne impossibile il proibire chiese di rito romano1. Le due mogli di Manuele Comneno2 alla stirpe de’ Franchi spettarono, co-
- ↑ V. Anna Comnena (Alex. l. VI, pag. 161-162) e un passo singolare di Niceta sopra Manuele, l. V, cap. IX, che intorno ai Veneziani osserva che κατα σμηνη και φρατριας την Κωνσταντινου πολιν της οικειας ηλλαξαντο ec., a sciami e per famiglie abbandonarono la patria per Costantinopoli.
- ↑ Ducange, Fam. Byzant. p. 186, 187.
con minore efficacia alla azione e alla reazione dell’odio che era reale.