Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano XII.djvu/21


dell'impero romano cap. lx 17

smatici e di eretici, nomi ad ortodosso orecchio più aspri che non quelli stessi di Pagani o d’Infedeli. Laonde anzichè inspirare quella fiducia che a conformità di culto e di Fede parea consentanea, i Franchi erano abborriti dai Greci, per alcune regole di disciplina o quistioni teologiche in cui le massime loro, o del Clero latino, da quelle della Chiesa Orientale scostavansi. Nel tempo della Crociata di Luigi VII, i preti greci lavarono e purificarono un altare, siccome profanato dal divin sagrifizio celebratovi da un prete francese. I compagni di Federico Barbarossa si dolsero d’insulti e cattivi trattamenti, che soprattutto dai Vescovi e dai Monaci riceveano. Cotesti ecclesiastici, nelle loro preci, e ne’ loro sermoni, animavano il popolo contro gli empj Barbari venuti fra loro. Viene anzi accusato il Patriarca di avere promulgato che l’esterminare i scismatici era pei fedeli una via di ottenere remissione plenaria di tutti i peccati1. Un entusiasta, di nome Do-

  1. Lo Storico anonimo di Barbarossa (De expedit. Asiat. Fred. I, in Canisii Lection. antiq. t. III. part. II, p. 511, ediz. di Basnage) cita i Sermoni del Patriarca greco: Quomodo Graecis injunxerat in remissionem peccatorum Peregrinos occidere et delere de terra. Taginone osserva (in Scriptores Freher, t. I, pag. 409, ediz. di Struv.) Graeci haereticos nos appellant: clerici et monachi dictis et factis persequuntur. Noi possiamo aggiugnere la dichiarazione dell’Imperatore Baldovino quindici anni dopo: Haec est (gens) quae Latinos omnes non hominum nomine, sed canum dignabatur, quorum sanguinem effundere pene inter merita reputabant. (Gesta Innocent. III. cap. 92, in Muratori, Script. rerum Italicar. t. III: part. I, p. 536). Può esservi in tutto ciò qualche esagerazione; ma non quindi contribuì