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16 | storia della decadenza |
[A. D. 1000-1200] L’avversione in cui mutuamente i Greci e i Latini si avevano, fu confermata, e apparve più manifesta nelle tre prime spedizioni della Palestina. Alessio Comneno non risparmiò artifizj, per allontanare, se altro non poteasi, questi formidabili pellegrini. I successori di lui, Manuele e Isacco l’Angelo, tramarono di concerto coi Musulmani la rovina de’ più illustri condottieri de’ Franchi; insidiosa e perfida politica in cui vennero ben secondati dalla volontaria obbedienza de’ loro sudditi d’ogni classe. Di sì fatta avversione vuol certamente darsi gran colpa alla differenza d’idiomi, di vesti e di consuetudini, la quale diversità fa discordanti fra loro, e contrarie le une dall’altre, presso che tutte le nazioni del Globo. E l’amor proprio e la prudenza del Sovrano ad un tempo soffrivano in veggendo queste invasioni di stranieri eserciti che chiedeano imperiosamente il diritto di attraversare gli Stati greci e di passare sotto le mura della loro capitale. Oltrechè, i pusillanimi sudditi dell’Imperator greco venivano spogliati e insultati da questi rozzi abitanti dell’Occidente, e l’odio dei primi contra i secondi era anche nudrito da segreta gelosia, che le pie e coraggiose imprese de’ Crociati inspiravano. Un cieco zelo di religione ai motivi profani di nazionale odio aggiugneasi; poichè i Cristiani d’Occidente, in vece di ricevere amichevole accoglienza dai loro fratelli cristiani d’Oriente, udiansi continuamente rintronare all’intorno i nomi di sci-
Romana. Più veemente ancor lo stile di Cinnamo o di Niceta dimostrasi. Ciò nullameno quanto comparisse mansueta e moderata a petto di quella de’ Teologi, la voce degli Storici!