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dell'impero romano cap. lxii. 185

l’Asia, situata in riva all’Ermo, alle falde del Sipilo, poichè in questa città Teodoro era spirato. Interrotta la cerimonia da una sommossa delle guardie, Muzalone, i fratelli e i partigiani di questo, vennero trucidati a piè dell’altare, datosi per nuovo collega al Patriarca, assente in quel punto, Michele Paleologo, uno de’ Greci d’allora il più illustre per meriti e per natali1.

Fra tanti che invaniscono de’ loro antenati, la maggior parte è ridotta a contentarsi di una gloria municipale, o domestica, e avene assai pochi i quali osassero consegnare i privati fasti delle lor famiglie agli Annali della propria nazione. Ma sino dalla metà dell’undecimo secolo, la nobile schiatta de’ Paleologhi2 luminosa nella Storia di Bisanzo si mostra. Incominciatone lo splendore col valoroso Giorgio Paleologo che collocò il padre de’ Comneni sul trono di Costantinopoli, i congiunti, o discendenti dello stesso Giorgio continuarono nelle successive generazioni a segnalarsi or comandando gli eserciti, or presedendo ai Consigli di Stato. La famiglia imperiale non disdegnò il lor parentado, talchè, se l’ordine di successione fosse stato a rigore osservato rispetto alle donne, la moglie di Teodoro Lascaris avrebbe ceduto alla sua sorella primogenita, madre

  1. V. Acropolita (cap. 75, 76, ec.) che vivea in questi tempi, Pachimero (lib. I, cap. 13-25), Gregoras (lib. III, c. 3, 4, 5).
  2. Il Ducange (Fam. byzant. p. 230, ec.) dà schiarimenti intorno alla genealogia di Paleologo. I fatti della vita privata di cotest’uomo leggonsi in Pachimero (l. I. c. 7-12) e in Gregoras (l. II, 8, l. III, 2-4, l. IV, 1) favorevole in aperto modo al fondatore della dinastia regnante.