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dell'impero romano cap. lxi. |
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Dopo che sei generazioni di Courtenai ebbero soggiornato in Inghilterra, presero non meno de’ lor compatriotti, in avversione il paese d’onde traevano la propria origine. Nella contesa delle Due Rose, i Conti di Devon essendosi posti dalla parte della Casa di Lancastre, tre fratelli successivamente perirono, o nel campo di battaglia, o sul palco. Enrico VII restituì loro i titoli e i beni; una figlia di Eduardo IV non disdegnò prendere per marito un Courtenai; il figlio di queste nozze, marchese di Exeter, vissuto per certo tempo in favore del proprio cugino Enrico VIII, nel campo dello Stendardo d’Oro ruppe lancia contro il francese Monarca; ma il favore di Enrico VIII era preludio di disgrazia, e la disgrazia, di morte; onde il marchese di Exeter si annovera fra le più illustri ed innocenti vittime della gelosia del tiranno: lo stesso figlio del marchese, Eduardo, morì, in esilio a Padova dopo aver languito lungo tempo prigioniero nella Torre di Londra. Il segreto amore che avea per esso concepito Maria, e che egli non curò forse per un riguardo ad Elisabetta, ha sparsa una vernice romanzesca sulla storia di questo giovine Conte, rinomato per sua avvenenza. Gli avanzi del suo retaggio passarono in diverse famiglie a motivo di parentele di quattro zie del medesimo. I principi che si succedettero nel trono d’Inghilterra fecero rivivere gli onori del suo grado per via di patenti, come se fossero stati legalmente aboliti. Durava intanto un altro ramo secondogenito della Casa di Courtenai, che discendeva da Ugo I, conte di Devon, famiglia, che da Eduardo III ai dì nostri, vale a dire per quattro secoli circa, è sempre rimasta nel suo castello di Powderham. Aumentato di patrimonio per