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dell'impero romano cap. lxi. 135

del Re ungarese; nè altro che una morte1 o naturale, o violenta la prigionia del misero Courtenai terminò2.

[A. D. 1221-1228] La lunga incertezza in cui si rimase sulla sorte di Pietro, la presenza della legittima sovrana Jolande, o moglie, o vedova del medesimo, fecero che l’elezione di un nuovo Imperatore si differisse. La morte di questa principessa vissuta in mezzo ai cordogli, accadde in tempo che già sgravata erasi d’un fanciullo, cui fu imposto il nome di Baldovino, ultimo e più sfortunato dei principi latini di Costantinopoli. Comunque la sua stessa nascita fosse un motivo, per essergli affezionati ai Baroni della Romania, la fanciullezza del medesimo avrebbe lungo tempo esposto l’impero agli inconvenienti di una minorità, per lo che i diritti de’ fratelli di Baldovino prevalsero. Il primogenito, Filippo di Courtenai, erede di Namur dal lato di madre, ebbe l’accorgimento di preferire la realtà del suo marchesato ad un’ombra di impero; pel quale rifiuto, Roberto, secondogenito di Pietro e di Jolande, al trono di Costantinopoli fu chiamato. Fatto circospetto dalla paterna sventura, per traverso all’Alemagna e lungo le rive del Danubio, seguì len-

  1. Acropolita (cap. 14) afferma che Pietro Courtenai morì di ferro ( εργον μαχαιραε γενεσθαι) stravagante frase che corrisponde all’italiana, divenne fattura della spada; ma le oscure espressioni di questo scrittore danno a credere che prima di una tal morte ei fosse stato prigioniero, ως παντας αρδκν δεσματας ποιησαι συν πασι σαευεσι furon fatti tutti prigionieri con tutte le navi. La Cronaca di Auxerre, paese posto ne’ dintorni di Courtenai, assegna per epoca a questa morte l’anno 1219.
  2. V. quanto si riferisce al regno e alla morte di Pietro di Courtenai nel Ducange (Hist. di C. P. l. II, c. 22-28), che fa deboli sforzi per iscusare Onorio III circa l’indifferenza mostrata sull’infelice destino dell’Imperatore.