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dell'impero romano cap. lxi. | 109 |
il successore di Costantino a far noto per messi, questo memorabile cambiamento politico alla Palestina, alla Francia, a Roma. Le porte di Costantinopoli, le catene del porto vennero, per suo ordine, trasportate in Palestina come trofei1, e dalle Assise di Gerusalemme tolse le leggi e gli statuti, che meglio ad una colonia francese e ad una conquista d’Oriente addicevansi. Sollecitò indi per lettere tutti i Francesi, perchè venissero ad ingrossare questa colonia, a popolare una capitale vasta e magnifica, a coltivare un suolo fertile, e preparato dalla natura a dar largo guiderdone di lor fatiche al Sacerdote e al soldato. Mandò anche congratulazioni al Pontefice di Roma per la sua autorità ristaurata, nell’Oriente, eccitandolo ad estinguere lo scisma dei Greci colla sua presenza medesima ad un generale Concilio, e implorandone l’indulgenza e l’appostolica assoluzione per que’ Pellegrini che agli ordini del Capo della Chiesa aveano contravvenuto2. Accorgimento e dignitosi modi la risposta d’Innocenzo contraddistinsero; attribuendo ai vizj degli uomini la sovversione dell’Impero d’Oriente, adorava in ordine a ciò i decreti della Providenza. „I con-
- ↑ Niceta p. 383.
- ↑ Le lettere d’Innocenzo III somministrano ricchi materiali alla Storia delle istituzioni civili ecclesiastiche dell’impero Latino di Costantinopoli. La più importante di tali lettere (delle quali Stefano Baluzio ha pubblicata la raccolta in due volumi in folio) trovasi nell’opera, Gesta script. rer. ital., Muratori, t. III, part. I, c. 94-105.
si, il Papa non la confermò, onde fra sei patriarchi Latini che ebbe Costantinopoli, solamente il primo e l’ultimo furono Veneziani.