Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano XI.djvu/98

92 storia della decadenza

non trovarono ostacolo alla loro navigazione, e mentre l’Imperatore Michele, figlio di Teofilo, era lontano, occuparono il porto di Costantinopoli. Il ridetto principe, dopo avere affrontati mille pericoli, pervenne finalmente a sbarcare alla scala del palagio, trasferitosi tosto ad una chiesa consacrata a Maria Vergine1. Per consiglio del Patriarca fu tolta da quel Santuario una reliquia preziosa, l’abito della stessa Madonna; e tuffatolo indi nel mare venne divotamente attribuita alla protezione della madre di Dio una tempesta che, giunta a proposito, persuase ai Russi la ritirata2. Il silenzio de’ Greci fa nascere dubbj sulla verità o certamente sull’importanza del secondo tentativo operato da Oleg, tutore dei figli di Ruric3.

    una dissertazione De Russorum prima expeditione Constantinopolitana (Comment. acad. Petrop. t. VI, p. 365-391). Dopo avere fatto sparire alcune cronologiche difficoltà, ei porta l’epoca di una tale spedizione agli anni 864, o 865, la qual data avrebbe dovuto dileguare i dubbj, e render meno ardue le difficoltà che si trovano sul principio della storia del sig. Levesque.

  1. Nel tempo che Fozio scrivea la sua lettera circolare sulla conversione de’ Russi, il miracolo non era per anco maturo. Egli rimprovera alla nazione, εις ωμοθητα και μιαιφονιαν παντας δευτερους ταττομενον che educava tutti gli ultimi alla crudeltà e alla strage.
  2. Leone il Grammatico, p. 463, 464; Constantini, continuator, in script, post. Theophaneum, pag. 121, 122; Simeon Logothet., p. 445, 446; Georg. Monach., p. 535, 536; Cedrenus, t. II, p. 551; Zonara, t. II, p. 162.
  3. V. Nestore e Nicone nella Histoire de Russie, del signor Levesque (t. I, p. 74-80); il Katona (Hist. Ducum, p. 75-79) usa de’ suoi privilegi per non ammettere una tal vittoria de’ Russi, che toglierebbe splendore all’assedio di Kiovia operato dagli Ungaresi.