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storia della decadenza |
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delle tribù erranti, hanno cambiato continuamente il quadro mobile del deserto della Scizia; pur trovansi nella carta più antica della Russia tai luoghi che non hanno mai cambiato di nome. Novogorod1, e Kiovia2, le due Capitali, fin dai primi tempi della Monarchia hanno esistenza. Novogorod però non veniva ancora intitolata la Grande; non per anche erasi confederata colla Lega anseatica, che le ricchezze e i principj della libertà ha diffusi in Europa. Kiovia non superbiva ancora de’ suoi trecento tempj, di quella innumerevole popolazione, di quel grado di magnificenza e splendore, onde la paragonavano a Costantinopoli coloro che non aveano mai veduta la residenza de’ Cesari. Le due città non erano sulle prime che campi, o fiere, soli ritrovi che s’avessero i Barbari per concertarsi sulle bisogne della guerra, o
- ↑ Il signor Levesque (Histoire de Russie t. I, p. 60), attribuisce ai tempi che il regno di Ruric precedettero questo orgoglioso proverbio: Chi può resistere a Dio, e alla grande Novogorod? Nel corso della sua Storia egli parla frequentemente di questa Repubblica, distrutta poi nell’anno 1475 (tom. II, p. 252-266). Un esatto viaggiatore, Adamo Oleario, descrive (nel 1035) gli avanzi di Novogorod, e la via che tennero per mare e per terra gli ambasciadori di Holstein (tom. I, p. 123-129).
- ↑ In hac magna civitate, quae est caput regni, plus trecentae Ecclesiae habentur et nundinae octo, populi etiam ignota manus (Eggehardus, ad A. D. 1018, apud Bayer, t. IX, p. 412). Egli cita parimente (t. X, p. 397) le parole dell’Annalista sassone: Cujus (Russiae) metropolis est Chive, aemula sceptri constantinopolitani, quae est clarissimum decus Graeciae. Kiovia, soprattutto nell’undecimo secolo, era conosciuta dai geografi arabi ed alemanni.