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62 storia della decadenza

triottica veramente degna d’encomj1. Rischiarati dai lumi di una sana critica, non può omai tenergli a bada una vana genealogia che da Attila dagli Unni li fa discendere; bensì dolgonsi dei primi loro archivj periti nella guerra de’ Tartari; in guisa che hanno dimenticato da lungo tempo il significato o vero, o favoloso, delle rustiche loro canzoni; e si vedono costretti a conciliar con fatica gli avanzi di una cronaca informe2 colle particolarità della loro storia pubblicata dall’Imperatore, che ha scritto intorno alla amministrazione e alla geografia del greco Impero3. Magiar era il vero nome degli

  1. I due Autori ungaresi de’ quali più mi sono giovato, sono Giorgio Pray (Dissertationes ad Annales veterum Hungarorum, etc., Vienna, 1775, in folio), e Stefano Katona (Hist. critica ducum et regum Hungariae stirpis Arpadianae, Pest, 1778-1781, 5 vol. in 8). Il primo comprende un grande intervallo di tempo, sul quale non può spesse volte formare che congetture. Il secondo, per dottrina, sagacità e senno, merita il nome di Storico critico.
  2. Vien dato all’autore di questa cronaca il titolo di notaio del re Bela. Il Katona che lo colloca nel dodicesimo secolo, lo difende contro le accuse del Pray. Sembra che il ridetto Autore di annali, malgrado la sua rozzezza siasi giovato unicamente di alcuni monumenti storici, poichè così si esprime con dignità, Rejectis falsis fabulis rusticorum, et garrulo cantu joculatorum. Queste favole poi vennero raccolte nel secolo XV dal Tutotzio, e abbellite dall’italiano Bonfini (V. il discorso preliminare della Historia critica, Ducum p. 7-133).
  3. V. Costantino (De administrando imperio, c. III, 4-13-38-42). Il Katona con assai d’intelligenza ha riferita la data di quest’opera agli anni 949, 950, 951 (p. 4-70). Lo storico critico (p. 34-107) s’ingegna provare l’esistenza e le geste del Duca Almo, padre di Arpad, cose tacitamente ricusate da Costantino.