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dell'impero romano cap. liv | 49 |
e la prudenza, e l’umanità del secolo ampliarono i troppo limitati concedimenti della legge. Lo spirito dell’uomo ha ricuperata coll’uso la naturale estensione delle sue facoltà, nè la sua ragione continua ad appagarsi di parole, e di chimere fatte soltanto per intertenere i fanciulli. La polve copre le opere di controversia, e v’è gran distanza fra la dottrina della Chiesa riformata, e la credenza di coloro che ne son membri; sol quindi, o sorridendo, o sospirando, il moderno clero alle forme dell’Ortodossia, e ai simboli già abbracciati si adatta. Ciò nullameno gli amici del Cristianesimo si spaventano1 di tali illimitati progressi dello spirito di ricerca e dello scetticismo, e avverate veggonsi le predizioni de’ Cattolici. Gli Arminiani, gli Ariani, i Sociniani, de’ quali non dobbiam calcolare il numero su quello delle loro Congregazioni, hanno abbiurati apertamente tutti i misteri; e vediamo i fondamenti della rivelazione smossi da uomini, che usano il linguaggio della religione senza averne i sentimenti2, e
- ↑ Essi s’avvedono con dispiacere che l’audace spirito di ricerca seco trae facilmente una poca credenza alla rivelazione, e può condurre al deismo. Ognun sa che gli Arminiani, gli Ariani, i Nestoriani, i Sociniani, hanno rotta la catena de’ misterj creduta da’ Cattolici, e si andò avverando ciò che aveva preveduto S. Paolo: in novissimis temporibus discedent quidam a fide, attendentes spiritibus erroris etc.
- ↑ Denunzio alla pubblica considerazione due passi del dottore Priesley, i quali scoprono a che intendano realmente le Opinioni di questo scrittore. L’uno di essi (Hist. Of the Cor-
ampio alla persecuzione in generale, se lo spirito della nazione non fosse più forte di cento atti del Parlamento.