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I. Eglino tolsero al gigantesco edifizio della superstizione1 molta parte di assurdità, incominciando dall’abuso delle Indulgenze, e venendo sino alla intercessione di Maria Vergine. Tante miriadi di frati e di monaci, alla libertà ed ai lavori della vita sociale restituirono; per opera dei riformatori, una immensa schiera di Santi, e d’Angeli, spezie di Divinità imperfette, e subalterne, spogliate vennero del lor potere temporale e ridotte a contentarsi dalla sola celeste beatitudine; sbandite le immagini e le reliquie di questi dai tempj, la credulità del popolo, più non si vide di miracoli e giornaliere apparizioni nudrita. Ad un culto che a quello dei Pagani si avvicinava2, sostituirono un culto spiri-

    co Whiston al filosofo Halley, rimarreste ancora in ginocchione dinanzi ad una immagine di S. Vinifredo„.

  1. Il Cattolico deve ritenere tutto ciò, che gl’insegna la Chiesa cattolica, cioè i Concilj, e se i dottori protestanti hanno levato via molte cose da questo insegnamento, ciò non riguarda che i popoli, ch’essi venivano a capo di persuadere, e nulla i Cattolici. Quanto poi alle Indulgenze, ecco ciò che ci dice il Bossuet: Quand donc elle (la Chiesa) impose aux pêcheurs des oeuvres pénibles, et laborieuses, et qu’ils les subissent avec humilité, cela s’appelle satisfaction, et lorsqu’ayant égard ou à la ferveur des pénitens, ou à d’autres bonnes oeuvres, qu’elle leur prescrit, elle relâche quelque chose de la peine, qui leur est due, cela s’appelle Indulgence.„ Exposition de la doctrine de l’Eglise Catholique p. 53. (Nota di N. N.).
  2. L'Autore qui allude al culto delle Immagini, da noi già altrove spiegato, ed al culto esteriore prestato da' Cat- tolici. Il culto interiore, ch'è quello solo, che rendono a Dio i protestanti, e ch' è pure reso da' Cattolici, non basta; vi vuole anche il culto esteriore, ch'è quello che pre-