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40 | storia della decadenza |
discepoli di S. Paolo, che, protestando contro la tirannide di Roma, prendeano la Bibbia per regola di loro credenza, e dalle visioni della gnostica Teologia aveano liberato il loro simbolo, si perpetuò nello Stato, nella Chiesa, e persino ne’ chiostri. Gli sforzi di Wiclef nell’Inghilterra, e di Hus nella Boemia, immaturi furono e scevri di frutto; ma i nomi di Zuinglio, di Lutero e di Calvino vengono pronunziati colla gratitudine dovuta ai liberatori delle nazioni1.
Il filosofo che ha dovere di calcolare il grado di merito di cotesti uomini, e della riforma che le lor fatiche operarono, chiederà saggiamente quai sieno gli articoli di Fede2 superiori o contrarj alla ragione dal cui giogo sciolsero i Cristiani, perchè una tale libertà è senza dubbio un inestimabile vantaggio, ogni qualvolta colla pietà e colla verità sia conciliabile. Chi si accinge a ventilare, scevro d’imparzialità, un tale soggetto, dee piuttosto sorprendersi della timidezza dei riformatori, che scandalezzarsi del lor ardimento3. Non men degli Ebrei ammet-
- ↑ I nomi di Zuinglio, di Lutero, di Calvino sono pronunciati con lode e riverenza, da alcuni popoli della Germania, della Svizzera, dell’Olanda, dell’Inghilterra, della Svezia ec. che pervennero a persuadere, ma non lo sono dagli altri popoli dell’Europa, che rimasero cattolici. (Nota di N. N.).
- ↑ Se i dottori protestanti adottarono molti errori, ritennero però la credenza a’ misterj principali dell’Unità, e Trinità di Dio, dell’Incarnazione ec. (Nota di N. N.).
- ↑ Il Mosheim, nella seconda parte della sua Storia generale, racconta le opinioni e la condotta de’ primi riformatori; ma dopo avere fin lì tenuta la bilancia con occhio sicuro, e mano fermissima, incomincia, d’allora in poi, a farla inclinare a favore de’ Luterani, suoi confratelli.