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dell'impero romano cap. lix 451

moderati fanno ascendere a cinquantamila uomini il suo esercito. Se noi vogliamo aver fede alla testimonianza medesima di questo Re, testimonianza che la vanità orientale si fece sollecita di divulgare, egli sbarcò novemila cinquecento uomini a cavallo, e centotrentamila fantaccini, che sotto la protezione di esso peregrinarono1.

[A. D. 1249] Luigi, armato di tutto punto e preceduto dall’oriflamma, fu primo a lanciarsi sulla riva, e corso a Damieta, gli atterriti Musulmani, al primo assalto dei Franchi abbandonarono quella città che avea sostenuto un assedio di dodici mesi contra i predecessori di Luigi. Ma fu Damieta la prima, e l’ultima conquista del regal pellegrino; e nella sesta [A. D. 1249] Crociata, cagioni eguali, e pressochè sul campo medesimo, rinnovellarono le calamità che aveano mandato a vuoto la prima2. Dopo un indugio funesto che introdusse nel campo i germi di un morbo epidemico, i Franchi dalla costa marittima ver la Capitale dell’Egitto innoltratisi, s’accinsero a superare lo straripamento del Nilo che opponevasi ai loro progressi. Innanzi agli occhi dell’intrepido Monarca, que’ baroni e cavalieri diedero alte prove dell’invitto valore che li contraddistingueva, e ad un tempo di quell’indomabile avversione, ad ogni sorta di disciplina, per cui

  1. Joinville, p. 32; Extraits arabes, p. 549.
  2. Gli ultimi editori di Joinville hanno arricchito il loro testo di molte cose meritevoli di erudita curiosità, e tolte dagli Arabi Macrizi; Abulfeda ec. V. anche Abulfaragio (Dyn. p. 322-325) che per barbarismo chiama il Re de’ Francesi Redefrans; Mattia Paris (p. 683, 684) ne ha dipinte le folli gare de’ Francesi e degl’Inglesi che a Massura combattettero e vi trovarono la morte.