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414 storia della decadenza

glia cambiamento politico1, che dalla tradizione ortodossa de’ Musulmani i popoli dell’Egitto si allontanassero.

[A. D. 1171-1195] Le colline di là dal Tigri abitate sono dai Curdi, tribù di ardimentosi pastori2, vigorosi, selvaggi, indocili, dediti al ladroneccio, e ostinatamente affezionati al governo di Capi che hanno comune con essi la patria e l’origine. La somiglianza di nome, di situazione e di costumanze, ne danno fondamenti a crederli i Carduchiani de’ Greci3; e difendono tuttavia contro i tentativi della Porta ottomana quell’antica libertà che, a malgrado de’ successori di Ciro, mantennero. L’indigenza e l’ambizione li trassero ad abbracciare il mestiere di soldati mercenarj. Fecero strada al regno del gran Saladino i servigi

  1. Intorno a questa grande rivoluzione dell’Egitto, V. Guglielmo di Tiro (l. XIX, 5, 6, 7-12-31, XX, 5-12), Boadino (in vit. Saladin. pag. 30-39), Abulfeda (in excerpt., Schultens, p. 1-12), d’Herbelot (Bibl. orient. Adhed, Fathema, ma vi è poca esattezza), Renaudot (Hist. patr. Alex., pag. 522-525, 532-537), Vertot (Hist. des chevaliers de Malte, t. I, p. 141-163, in 4) e de Guignes (t. II, part. II, p. 185-215).
  2. Quanto ai Curdi, V. de Guignes (t. I, p. 416, 417), l’Indice geografico di Schultens, e Tavernier (Voyages, part. I, p. 308-309). Gli Aiubiti discendeano dalla tribù dei Ravadici, una fra le più nobili; ma essendo infetti della eresia delle Metempsicosi, i Sultani ortodossi procuravano farli credere non derivati dai Curdi, se non se per parte della madre che avesse sposato uno straniero stanziatosi fra queste genti.
  3. V. il quarto libro dell’Anabasis di Senofonte. I diecimila ebbero più a dolersi delle frecce de’ Carduchiani che di tutto il rimanente dell’esercito del gran Re.