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sunto di salvare l’Islamismo si presero i loro schiavi, gli Atabek1, il nome turco de’ quali come quello dei patrizj di Bisanzo ammette essere tradotto colla espressione padri del principe. Il valoroso Turco, Ascanzar, già favorito di Malek-Sà, dal quale aveva ottenuto il privilegio di starsi alla destra del trono, nelle guerre civili che alla morte dello stesso principe succedettero, perdè il suo governo di Aleppo e la vita. I fedeli Emiri che gli erano stati soggetti, persistettero nel portare amore al figlio di Ascanzar, Zenghi, segnalatosi guerreggiando i Franchi, nella giornata di Antiochia funesta ai Musulmani. Trenta stagioni campali che, servendo il Califfo e i Sultani, contava Zenghi, la fama militare di cui godeva, gli assicuravano, e ottenne il comando di Mosul, siccome il solo campione che potesse vendicare e difendere la causa del Profeta. Nè Zenghi la speranza di sua nazione deluse; perchè, dopo un assedio di venticinque giorni, e prese Edessa d’assalto, e i Franchi da tutte le

    Couchés sur les debris de l’autel et du trone,
    Sous un nom sans pouvoir languir dans Babylone;
    Eux qui seraient encore, ainsi que leurs ayeux,
    Maîtres du monde entier, s’ils l’avoient été d’eux.
    Bouillon leur arracha Solyme et la Syrie;
    Mais bientôt, pour punir une secte ennemie,
    Dieu suscita le bras du puissant Saladin ec.„

    (Nota dell’Editore).

  1. V. la Cronologia degli Atabek di Yrak e della Sorìa nel De Guignes, t. I, p. 254, e nello stesso autore (t. II, part. 2, p. 147-221) i regni di Zenghi e di Noraddino, da esso descritti valendosi del testo arabo di Benelatir, Ben-Sciunà e Abulfeda; la Biblioteca orientale, agli articoli, Atabek e Noradinno; e le dinastie di Abulfaragio (p. 250-267, vers. Pocock).