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storia della decadenza |
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del Santo Sepolcro1. Nel parlamento di Vezelai aringò il Re; e Luigi VII, e i vassalli di questo Sovrano ricevettero dalle mani di S. Bernardo la Croce. L’Abate di Chiaravalle si prese indi il meno facile assunto di trarre al proprio partito l’Imperatore Corrado, e colla forza de’ gesti, della voce della sua patetica veemenza, giunse ad infiammare gli animi di un popolo melenso e ignorante, e che inoltre la lingua dell’Oratore non intendea. Tutta la strada che ei trascorse da Costanza a Colonia, il trionfo del suo zelo e della sua eloquenza contrassegnò. S. Bernardo si congratula con sè medesimo di essere pervenuto a spopolare l’Europa, affermando che le città e le castella, prive trovavansi d’abitanti, e facendo il conto che vi rimaneva appena un uomo, per consolar sette vedove2. Gli accecati fanatici, vinti dalla possanza del suo dire voleano sceglierlo per generale; ma S. Bernardo, che avea dinanzi agli occhi l’esempio di Piero l’Eremita, si contentò di assicurare il celeste favore ai Crociati, ed ebbe l’accorgimento di ricusare il comando di una militare impresa, della quale e i disastri, e i buoni successi del pari la rinomanza delle virtù evangeliche del Santo poteano offuscare3. Non quindi evitò dopo
- ↑ Ottone di Freysingen, l. I, c. 4; S. Bernardo, epist. 363, ad Francos orientales, Opp., t. I, pag. 328; vit. prima, l. III, c. 4, t. VI, p. 1235.
- ↑ Mandastis et obedivi .... multiplicati sunt super numerum; vacuantur urbes et castella; et pene jam non inveniunt quem apprehendant septem mulieres unum virum; adeo ubique viduae vivis remanent viris (S. Bern. epist. pag. 247).
- ↑ Quis ego sum ut disponam acies; ut egrediar ante
