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dell'impero romano cap. lix 385

d’ogni lato dal mare e dagli altri Musulmani rimase disgiunta. Le vittorie de’ Franchi, e persino le loro sconfitte crollato aveano il poter de’ Sultani, ritiratisi dopo la perdita di Nicea in Cogni, o Iconium, picciola città situata nell’intorno del paese e distante più di trecento miglia da Costantinopoli1. Invece di tremare per la propria capitale, i Principi Comneni faceano guerra offensiva ai Turchi, e dovettero soltanto alla prima Crociata, se la caduta del vacillante loro Impero fu differita.

[A. D. 1101] Nel dodicesimo secolo, tre grandi migrazioni accaddero nell’Occidente, intese a trasferirsi per terra alla liberazione della Palestina, perchè l’esempio e i buoni successi della prima Crociata, eccitarono l’ardore dei Pellegrini e de’ soldati lombardi, franchi e alemanni2. [A. D. 1147] Quarant’otto anni dopo la liberazione del Santo Sepolcro, l’Imperatore Corrado III, e Luigi VII Re di Francia, impresero la seconda Crociata, a fine di soccorrere il vacillante Impero

    ed Arabi; ma questi ultimi poco istrutti degli affari di Rum si dimostrarono.

  1. Iconium viene citato da Senofonte, come posto fortificato; lo stesso Strabone lo accenna col nome equivoco di Κωμοπολις, Comopoli (Cellarius, t. II, p. 121): nondimeno S. Paolo trova questo sito abitato da una moltitudine πληθος di Ebrei, o Gentili. Abulfeda lo descrive, sotto la corrotta denominazione di Kunigià, come città grande, bagnata da un fiume, ricca di sontuosi giardini, distante tre leghe dalle montagne, e ornata, non so il perchè, dal mausoleo di Platone (Abulfeda, Tabul. XVII, p. 304, vers. Reiske, e l’Index geographicus di Schultens, tolto da Ibn Said).
  2. Come supplimento alla storia della prima Crociata, V. Anna Comnena (Alexiad, l. XI, p. 331 ec.) e il libro ottavo di Alberto d’Aix.