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352 | storia della decadenza |
gorirla contribuì il caso, o uno stratagemma, o la voce sparsasi di un nuovo miracolo. Tre cavalieri vestiti di bianco e di splendenti armadure coperti, furono veduti uscire delle montagne. Ademaro, Legato pontifizio esclamò essere eglino i martiri San Giorgio, San Teodoro e San Maurizio. Il tumulto delle pugne non avendo lasciato il tempo nè di dubitare, nè di avverare le cose, favorevole si fu la creduta apparizione ad abbagliare gli occhi e la fantasia, di un esercito di fanatici. Così ne’ momenti del pericolo, come ne’ primi della vittoria, non vi fu chi sulla veracità della rivelazione di Bartolommeo Marsigliese mostrasse dubbio; ma in mezzo alla calma che venne dopo, gli onori e le copiose elemosine che la dignità di guardiano della Santa Lancia al Conte di Tolosa produsse, nel moverli ad invidia, risvegliarono la ragione nelle menti de’ suoi rivali. Un Cherco normanno osò esaminare con occhio filosofico le credibilità della leggenda, le circostanze della scoperta, la riputazione del Profeta: per lo che il pio Boemondo meramente ai meriti e all’intercessione di Gesù Cristo attribuì la liberazione dei Crociati. I clamori e l’armi de’ Provenzali, per qualche tempo, questo Palladio di lor nazione difesero; e nuove visioni annunziavano la morte e la dannazione degli empj che con scettica esitanza si facessero solamente lecito di movere indagini sul merito, o sulla realtà della scoperta. Ma l’incredulità prevalse, e costrinse Bartolommeo ad assoggettare ad un
Comnena e Abulfaragio. La Principessa greca confonde la Lancia con un Chiodo della Croce, (l. XI, p. 366); e un primate giacobita col pastoral di S. Pietro (p. 242).