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326 | storia della decadenza |
fianco di Alessio. Sul quale atto avendolo prudentemente rimproverato Baldovino, costui si fece con impeto a rispondere nel suo barbaro idioma: „chi è egli finalmente questo screanzato che si prende la libertà di star seduto sul proprio scanno, mentre tanti valorosi capitani rimangono in piedi dintorno a lui?„ Tacque l’Imperatore, e dissimulò la sua indignazione, chiedendo soltanto all’interprete la spiegazione di que’ detti di Roberto, benchè ai gesti e al contegno, onde furono pronunziati, avesse potuto indovinarli egli stesso. Prima che i Crociati partissero, Alessio mostrò curiosità di sapere chi fosse questo ardimentoso Barone. Egli medesimo gliel rispose: „Io sono Franco, e vanto nobiltà purissima, antichissima del mio paese. Posso dirvi che nelle mie vicinanze è posto un oratorio1, ove si trasferiscono quelli che bramano provare in particolar combattimento il proprio valore; colà volgono le lor preci a Dio e ai Santi suoi, sintanto che vedano
- ↑ Con eguale accorgimento il Ducange scopre che la chiesa di cui favellava il Barone, è S. Drauso o Drosino di Soissons. Quem duello dimicaturi solent invocare: pugiles qui ad memoriam ejus (alla tomba), pernoctant invictos reddit, ut de Italia et Burgundia tali necessitate confugiatur ad eum. Joan. Sariberiensis epist. 139.
Bel titolo di nobiltà, ascendente all’undicesimo secolo per chi potesse ai dì nostri provarsi derivato da questo Roberto! Anna racconta, con segnalata compiacenza, che questo arrogante Barbaro Λακινος τετυφωμενος, Latino pien di fumo, fu in appresso ucciso e sconfitto, combattendo alla prima linea dell’esercito nella battaglia di Dorilea, l. XI, p. 317; circostanza che può giustificare quanto il Ducange ha supposto intorno all’audace Barone; cioè essere questi Roberto di Parigi, del distretto chiamato il ducato o l’Isola di Francia.