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246 | storia della decadenza |
mani si adattarono all’irregolare calcolo dell’anno lunare; benchè fin dal secolo di Zoroastro i Persiani conoscessero la rivoluzione periodica del sole, e con una festa annuale usassero celebrarla1: ma caduto l’Impero de’ Magi, trascurata avevano l’intercalazione; e l’ore e i minuti accumulatisi, divennero giorni, talchè il principio di primavera trovavasi innoltrato dall’Ariete all’Acquario. L’Era Gelalea illustrò pertanto il regno di Malek, e tutti gli errori passati, o avvenire, in ordine a ciò, trovaronsi corretti da un calcolo che l’esattezza del Calendario Giuliano oltrepassa e a quella del Gregoriano avvicinasi2.
[A. D. 1092] Lo splendore e i lumi del sapere che si diffusero per tutta l’Asia, in un tempo in cui l’Europa nella più profonda barbarie giaceva, vogliono essere attribuiti alla docilità, anzichè alle cognizioni de’ Turchi vincitori. Gran parte di lor saggezza e virtù questi dovettero ad un Visir persiano, che sotto i regni di Alp-Arslan e di Malek ebbe l’amministrazion dell’Impero. Nisam, uno fra i più sapienti personaggi dell’Oriente, venia riguardato dal Califfo, quale oracolo della religione e della scienza; e il Sultano affidavasi in lui, come nel più fedele ministro della sovrana giustizia e possanza. Pure la cosa pubblica sì rettamente amministrata per un volgere di trent’anni, la fama con ciò acquistatasi dal Visir, la sua fortuna,
- ↑ V. Chardin, Voyages en Perse, t. II, p. 235.
- ↑ L’Era Gelalea (Gelaleddin, la Gloria della Fede, era uno fra i nomi, o titoli attribuiti a Malek-Sà), veniva prefissa ai 15 marzo, A. H. 471, A. D. 1079. Il dottore Hyde ha riportate le testimonianze originali de’ Persiani e degli Arabi. (De Religione veterum Persarum, c. 16, p. 200-211).