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storia della decadenza |
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nel durar delle feste di Pasqua, con grande scandalo della popolazione, si mise in campo. Entro la reggia, Romano si contentava di essere il marito di Eudossia; ma a capo dell’esercito ei si mostrava l’Imperator d’Oriente, e benchè fornito di pochi modi per far la guerra, con invincibile coraggio il suo carattere sostenea. Cotanto valore e veri buoni successi e solerzia ne’ soldati, e speranza ne’ sudditi, e spavento negli inimici destarono. Benchè i Turchi fossero già penetrati nel cuor della Frigia, il Sultano aveva abbandonata ai suoi Emiri la condotta della guerra; e le numerose loro falangi dilatate eransi per l’Asia, colla fiducia che la vittoria suole ispirare. Ma i Greci sorpresero e battettero spartatamente questi corpi di truppa carichi di bottino, e ad ogni subordinazione stranieri. Pieno di sollecitudine l’Imperatore, accorreva qua e là, sicchè pareva ne’ diversi luoghi moltiplicarsi, e intanto che il nemico udiva le notizie de’ proprj trionfi presso le mura di Antiochia, sconfitto venia da Romano sulle colline di Trebisonda. I Turchi, dopo tre disastrose stagioni campali, respinti vidersi al di là dell’Eufrate; e in una quarta, Romano, la liberazione dell’Armenia intraprese. Ma sì devastato erane il territorio, che fu costretto a trasportarsi con sè viveri per due mesi, e andò a stringere d’assedio Malazkerd1, Fortezza rilevante, situata fra le moderne città di Erzerum e di Van.
- ↑ Costantino Porfirogeneta fa menzione di queste città. (De administ. imper. l. II, c. 44, p. 119.) Gli Scrittori bizantini dell’undicesimo secolo ne parlano parimente chiamandola Mantzichierte, che molti confondono con Teodosiopoli; ma il Delisle, nelle sue note e nella sua Carta, ha determinata