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dell'impero romano cap. lvii | 221 |
I Turcomanni vincitori procedettero immantinente ad eleggersi un Re; e se dobbiamo prestar fede al racconto assai verisimile d’uno storico latino1, la sorte sola decise della scelta del loro nuovo padrone. Sopra un certo numero di frecce, vennero scritti i nomi delle diverse tribù; indi dal fascio delle frecce medesime un fanciullo ne trasse una; sopra altre frecce si scrissero indi i nomi di tutte le famiglie della tribù favorita dalla sorte, e collo stesso metodo si sperimentò qual fosse tra queste famiglie quella da preferirsi. Furono parimente scritti sopra altrettante frecce i nomi degl’individui della famiglia fortunata, e rinovando egual prova, la Corona venne a porsi sul capo di Togrul-Beg, figliuolo di Michele, e pronipote di Selgiuk, il cui nome divenne immortale per la grandezza a cui son saliti i suoi posteri. In altri tempi, il Sultano Mamud, versatissimo nella genealogia delle famiglie, erasi espresso di non conoscere quella di Selgiuk; benchè molte apparenze diano a credere che questo Capo di tribù, godesse di molta fama e possanza2. Selgiuk era
- ↑ Guglielmo di Tiro (l. I, c. VII, p. 633). Il metodo di trar gli augurj dalle frecce è antico e celebre nell’Oriente.
- ↑ D’Herbelot (pag. 801). Del rimanente, quando la posterità di Selgiuk fu pervenuta all’apice delle grandezze, non si mancò di celebrarlo, come trentaquattresimo discendente del grande Afrasiab, imperatore di Turan (p. 800). La genea-
nara t. II, p. 235, Niceforo Briennio, p. 21), hanno qui confuso le epoche e i luoghi, i nomi e le persone, le cagioni e gli effetti. L’ignoranza e gli errori di questi Greci, nè qui mi fermerò a diciferarli, possono inspirar molti dubbj sulla storia di Ciassare e di Ciro, tal quale la raccontano i più eloquenti fra i loro predecessori.