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dell'impero romano cap. lvi 181

nosa1, luogo più celebre per essere stata culla di Orazio2, che come sepolcro del guerriero di Normandia. Ruggero, secondogenito e successore di lui, ridotto videsi alla modesta condizione di Duca della Puglia. Fosse stima, o spirito di parzialità, Guiscardo non avea lasciato al prode Boemondo altro retaggio che la sua spada. Le pretensioni di questo turbarono la pubblica tranquillità sino all’istante che la prima Crociata contro i Saracini d’Oriente, un campo più luminoso di gloria e di conquiste gli aperse3.

[A. D. 1101-1154] E le più splendide, e le più modeste speranze della vita, vanno tutte, e prestamente, a perdersi nella tomba. La discendenza maschile di Roberto Guiscardo, così nella Puglia, come in Antiochia, alla seconda generazione si estinse: ma l’ultimo tra’ fratelli di lui, fu il ceppo d’una dinastia di Re, e il figlio del Gran Conte il nome, le conquiste, e il coraggio di Ruggero I eredò4. Nato egli in Sicilia,

  1. Urbs Venusina nitet tantis decorata sepulchris.
    Uno dei migliori versi del Poema del Pugliese (l. V, p. 278). Guglielmo di Malmsbury (l. III, p. 107) ne ha data cognizione di un epitafio di Guiscardo, che qui non merita d’aver luogo.
  2. Ciò nullameno Orazio condotto a Roma sin dalla sua fanciullezza (Sermon. 1 e 6) avea poche obbligazioni a Venosa, e le sue reiterate allusioni agl’incerti limiti della Puglia e della Lucania (Carm. III, 4, Sermon. II, 1) mal si addicono al suo ingegno e al secolo in cui vivea.
  3. V. Il Giannone (t. II, pag. 88-93) e gli Storici della prima Crociata.
  4. I Regni di Ruggero e dei Re normanni della Sicilia, tengono quattro libri della Istoria civile del Giannone (t. II, l. XI-XIV, p. 136-140), e trovansi qua e là descritti nel no-