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dell'impero romano cap. l |
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di ottantatre uomini e di diciotto donne che nel settimo anno della sua missione si ritirarono in Etiopia; la sua Setta fu assai presto rafforzata per la conversione di Hamza suo zio, e dell’inflessibile e feroce Omar, che adoperò in favor dell’Islamismo collo stesso zelo con cui ne aveva tentata la distruzione. Non si racchiuse la carità di Maometto nella sola tribù di Koreish o nel recinto della Mecca; nelle grandi solennità, o ne’ giorni di peregrinazione, andava alla Caaba, favellava agli stranieri di tutte le tribù, e sia nelle conferenze particolari, sia nelle pubbliche aringhe, predicava la credenza e il culto d’un solo Dio. Debole allora di forze e saggio nella sua dottrina, sosteneva la libertà di coscienza, e riprovava l’uso della violenza in materia di religione1: ma esortava gli Arabi alla penitenza, e scongiuravali a risovvenirsi degli antichi idolatri di Ad e di Thamud, che la giustizia divina avea disperso dalla faccia della terra2.
- ↑ Energici sono e molti i passi del Corano in favore della tolleranza. V. c. 2, v. 257; c. 16, v. 129; c. 17, v. 64; c. 45, v. 15; c. 50, v. 39; c. 88, v. 21, ec. colle note del Maracci e del Sale. In generale possono giudicar gli eruditi questo carattere di tolleranza secondo che loro sembrerà, e se tal capitolo fu rivelato alla Mecca o a Medina.
- ↑ V. il Corano (passim, e particolarmente c. 7, p. 123, 124, ec.) e la tradizione degli Arabi (Pocock, Specimen, p. 35-37). Si mostravano a mezza strada, fra Medina e Damasco, certe caverne della tribù di Thamud, adatte ad uomini d’una statura ordinaria (Abulfeda, Arabiae Descript., p. 43-44); e si ponno con qualche probabilità attribuirle ai Trogloditi del Mondo primitivo (Michaelis, ad Lowth, De poesi Hebraeor., p. 131-134; Recherches sur les Egyptiens, t. II, p. 48 ec.).