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dell'impero romano cap. l | 77 |
gno e forse l’invidia de’ monaci1; l’impura religione di Maometto è la materia delle declamazioni di costoro, e il pudore di qualche apologista del Corano non ha altro spediente a cui appigliarsi fuorchè le figure e le allegorie; ma da’ dottori più bravi e più conseguenti s’ammette, senza arrossirne, l’interpretazion letterale del Corano: di fatti inutile sarebbe la risurrezione del corpo se non gli si restituisce l’esercizio delle sue facoltà più preziose, ed è necessaria la riunione de’ piaceri de’ sensi e dell’intelletto a far perfetta la felicità dell’uomo, che di due sostanze è composto. Le gioie peraltro del paradiso di Maometto non saranno ristrette a’ piaceri del lusso, e alla soddisfazione degli appetiti sensuali; il Profeta dichiara espressamente che i santi e i martiri, ammessi alla beatitudine della visione divina, dimenticheranno e avranno a sdegno tutte le spezie d’un grado inferiore2.
[A. D. 609] Le prime e le più malagevoli conquiste che fece Maometto alla sua nuova religione3, quelle furono
- ↑ Questa è una scurrilità poco conveniente ad un grave Scrittore; ogni lettore sensato disapproverà questo scherzo. (Nota di N. N.)
- ↑ V. sul giorno del Giudizio, sull’inferno, sul paradiso, ec., il Corano (c. 2, v. 25, c. 56, 78 ec.), colla confutazione virulenta bensì, ma dotta, del Maracci (nelle sue Note, e nel Prodromo, part. IV, p. 78, 120, 122, ec.), d’Herbelot (Bibl. orient., p. 368-375), Reland (p. 47-61) e il Sale (p. 76-103). Le idee de’ Magi sono esposte in guisa oscura ed ambigua del dottore Hyde, loro apologista (Hist. relig. Pers., c. 33, p. 402-412, Oxford, 1760). Il Bayle ha provato nell’articolo Maometto, che lo spirito e la filosofia mal suppliscono al difetto di cognizioni esatte.
- ↑ Prima di delineare l’istoria delle operazioni di Maomet-