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dell'impero romano cap. l 59

gli aprocrifi1, nè la Chiesa latina2 ha sdegnato di pigliare in prestito dal Corano l’immacolata Concezione della Vergine madre3. Osserva peraltro che Gesù non era che un mortale, e che nel dì del Giudizio farà testimonianza contro i Giudei che non vogliono riconoscerlo per profeta, e contro i Cristiani che l’adorano come figlio di Dio. La malignità de’ suoi nemici macchiò la sua riputazione, e cospirò contro la sua vita, ma non ne fu peccaminosa che l’intenzione; un fantasma o un malfattore4 gli fu

  1. V. l’Evangelo di San Tommaso, o dell’Infanzia, nel Codex apocryphus N. T. del Fabricio, che rauna le varie testimonianze su quello scritto (p. 128-158). Fu pubblicato in greco dal Cotelier, e in arabo dal Sike, che crede posteriore a Maometto la copia che ne abbiamo; ma pure le citazioni s’accordano coll’originale sul discorso di Gesù Cristo nella culla, su gli uccelli d’argilla dotati di vita, ec. (Sike, c. I, p. 168, 169; c. 36, p. 198, 199; c. 46, p. 206; Cotelier, c. 2, p. 160, 161.)
  2. La Chiesa latina crede, come fu rivelato, che Maria concepì per opera dello Spirito Santo; crede inoltre ch’essa sia stata immacolata nella sua Concezione, e non ha bisogno di prendere quest’ultima credenza dal libro di Maometto, nomato il Koran; se poi la Concezione immacolata v’è indicata, ciò non può che formare un favore già superfluo a cotale credenza. (Nota di N. N.)
  3. L’immacolata Concezione della Vergine Maria è in modo oscuro indicata nel Corano (c. 3, p. 39), e più apertamente dalla tradizione de’ Sonniti (Sale, Nota, e Maracci, t. II, p. 212). San Bernardo riprovò, nel secolo duodecimo, l’immacolata Concezione, come una novità presuntuosa (Fra Paolo, Istoria del Concilio di Trento, l. II.).
  4. La morte e la resurrezione di Gesù Cristo sono narrate chiaramente negli evangelj, e furono sempre credute. Anche Giuseppe Flavio storico, benchè Ebreo, a vantaggio