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l'Unità Divina s’oppongano i misteri della Trinità e dell’Incarnazione. L’idea che naturalmente presentano è quella di tre Divinità uguali, e della trasformazione dell’uomo Gesù nella sostanza del figlio di Dio1. La spiegazione che danno gli ortodossi2

    Berillo, vescovo di Bostra (Eusebio, Hist. eccles., l. VI, c. 33) e di parecchi altri, ponno scusare quel rimbrotto, Arabia haereseon ferax.

  1. Quando il Corano parla di tre Dei (c. 4, p. 81, c. 5, p. 92), è chiaro che alludea Maometto al nostro mistero della Trinità; ma i commentatori Arabi non vedono in que’ passi che il Padre, il Figlio e la Vergine Maria, Trinità ereticale, sostenuta, dicesi, da alcuni Barbari nel Concilio niceno (Eutych. Annal., t. I, p. 440). Ma l’esistenza de’ Marianiti è contestata dal sincero Beausobre (Hist. du Manichéisme, t. I, p. 532); e per dare spiegazione allo sbaglio, dice che viene dalla parola rouah (Spirito Santo), che è del genere femminino in vari idiomi dell’Oriente, e che è in senso figurato la madre di Gesù Cristo nell’Evangelo de’ Nazareni.
  2. La spiegazione soddisfa anche sufficientemente la ragione, e non porge l’idea di pluralità di Dei, ossia di politeismo, ch’era la religione di quasi tutti i popoli antichi, eccettuato specialmente l’Ebreo, e lo è di moltissimi anche oggidì, ed al quale la religione cristiana si opponeva, e si oppone. E poi finalmente cotal mistero non è contrario alla ragione, ma solamente è superiore alla ragione, siccome con buoni ragionamenti sostengono i teologi: la natura è piena di misterj superiori alla ragione, siccome sanno i fisici, ed i metafisici; vorressimo noi negarli perchè non li intendiamo, perchè superano le facoltà della nostra ragione, mentre sono in fatto? perchè non ne ammetteremo noi dunque parlando teologicamente del di lei Autore? Il Gibbon si dichiarò già Teista, cioè pensa rettamente contro gli atei, se pur veramente ve ne furono, e ve ne sono, esservi un Esser supremo, dicendo p. 51, e che così comprende una verità eterna, confermando ciò da filosofo Teista anche