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dell'impero romano cap. l 53

gli uomini d’Israello più non componevano un popolo, e tutte le religioni del Mondo aveano il torto realissimo agli occhi di quel Profeta, di dare e figli e figlie e colleghi al Dio supremo. Nella goffa idolatria degli Arabi si appalesa senza velo e senza sutterfugio questa pluralità; e malamente si salvavano i Sabei da tale accusa, colla preminenza che davano nella gerarchia celeste al primo pianeta o intelligenza; e nel sistema de’ Magi la lotta de’ due principii tradisce l’imperfezione del principio vittorioso. Parea che i cristiani del settimo secolo fossero a poco a poco ricaduti nella idolatria1; volgeano preghiere in pubblico ed in secreto alle reliquie e alle immagini che deturpavano i Templi d’Oriente; una folla di martiri, di santi, d’angeli, oggetti della venerazion popolare, offuscavano il trono dall’Onnipotente, e i Colliridii, eretici che nel fertile suolo d’Arabia fiorivano, alla Vergine Maria conferivano il titolo e gli onori di Dea2. Sembra che al principio del-

    vedere come possa acquistare verosimiglianza dalle tradizioni oscure od assurde de' Talmudisti.

  1. Leggasi la nostra annotazione (p. 248) fatta al T. IX, e vedrassi distesamente, che non era nel settimo secolo, nè è presentemente, un’idolatria il culto che i Cristiani, o per meglio dire i Cattolici, prestano alle immagini, ed alle reliquie. Se poi i cristiani detti Collidiani, e ch’erano eretici, prestavano a Maria un culto che a ragione era un’idolatria, ciò nulla offende il cattolicismo. (Nota di N. N.)
  2. Hottinger, Hist. orient., p. 225-228. L’eresia de’ Colliridii fu recata di Tracia in Arabia da varie donne, e il nome procede dal vocabolo Κολλυρις, ossia focaccia, ch’esse offerivano alla Dea. Questo esempio, non che quello di