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dell'impero romano cap. l 39

circoncidere1 i figli giunti alla pubertà; e queste usanze, nè riprovate, nè prescritte dal Corano, sono tacitamente passate alla posterità loro, e ai proseliti. Si è congetturato con molto ingegno, che il sagace legislatore si uniformasse agli ostinati pregiudizi de’ suoi concittadini; ma è più naturale il credere ch’egli abbia seguìto le abitudini e le opinioni della sua gioventù, senza prevedere che un uso analogo al clima della Mecca sarebbe per divenire inutile o incomodo su le rive del Danubio o del Volga. Libera era l’Arabia: avendo la conquista e la tirannia capovolto i regni circonvicini, le Sette perseguitate ripararono su quel suolo felice ove poteano francamente professare la propria opinione, e regolare le azioni a seconda della credenza. Le religioni de’ Sabei, de’ Magi, de’ Giudei, de’ Cristiani erano diffuse dal golfo Persico sino al mar Rosso. In un tempo remotissimo dell’antichità, la scienza de’ Caldei2, e le armi degli Assiri propagato aveano il Sabeismo

    sto animale immondo (Marsham, Canon, p. 206). Gli Arabi antichi praticavano altresì, post coitum, la ceremonia dell’abluzione (Erodoto, l. I, c. 80), consacrata dalla legge de’ Musulmani (Reland, p. 57, etc.; Chardin, o piuttosto il Mollah di Shah Abbas, t. IV, p. 71, etc.).

  1. I dottori Musulmani non han piacere di trattare questa materia; pure credono necessaria la circoncisione per la salute, e pretendono ancora che per una specie di miracolo, nascesse Maometto senza prepuzio (Pocock, Spec., p. 319, 320; Sale, Disc. prélim., p. 106, 107).
  2. Diodoro Siculo (t. I, l. II, p. 142-145) ha data alla lor religione un’occhiata curiosa ma superficiale da Greco. Si dee apprezzare la loro astronomia, avvegnachè aveano finalmente fatto uso della lor ragione, se dubitavano che il sole fosse nel numero de’ pianeti e delle stelle fisse.