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dell'impero romano cap. lii. 401

reame di Persia.  [A. D. 933-1055] Tal rivoluzione fu fatta dalla spada dei tre fratelli, i quali sotto diversi nomi si intitolavano sostegni e colonne dello Stato, e che dal mar Caspio all’oceano non vollero altri tiranni fuor di sè stessi. Sotto il lor dominio ripresero vita la lingua e gli ingegni persiani, e trecentoquattro anni dopo la morte di Maometto perdettero gli Arabi lo scettro dell’oriente.

[A. D. 936] Rahdi, il ventesimo degli Abbassidi e il trentesimonono dei successori di Maometto, fu l’ultimo che meritò il titolo di comandante de’ fedeli1, l’ultimo (dice Abulfeda) che abbia parlato al popolo e conversato coi dotti, l’ultimo che nelle spese della casa spiegasse la ricchezza e la magnificenza degli antichi Califfi. Dopo lui, i padroni dell’oriente furono ridotti alla più abbietta miseria, ed esposti agli oltraggi ed ai colpi riservati agli schiavi. Per la sedizione delle province si ristrinse il loro dominio al recinto di Bagdad; ma questa capitale racchiudeva sempre una

  1. Hic est ultimus chalifah qui multum atque saepius pro concione perorarit .... fuit etiam ultimus qui otium cum eruditis et facetis hominibus fallere hilariterque agere soleret. Ultimus tandem chalifarum cui sumptus, stipendia, redditus, et thesauri, culinae, caeteraque omnis aulica pompa priorum chalifarum ad instar comparata fuerint. Videbimus enim paulo post quam indignis et servilibus ludibriis exagitati, quam ad humilem fortunam, ultimumque contemptum abjecti fuerint hi quondam potentissimi totius terrarum Orientalium orbis domini. (Abulfeda, Annal. moslem., p. 261.) Ho riferito questo passo per indicare la maniera e lo stile d’Abulfeda: ma le frasi latine son veramente del Reiske. Lo storico Arabo (p. 255, 257, 260, 261, 269. 283 ec.) mi ha somministrato i fatti più interessanti di questo paragrafo.