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storia della decadenza |
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dividersi in quattro classi, filosofia, matematica, astronomia e medicina. Furono tradotti e spiegati in lingua araba gli scritti dei Saggi della Grecia, e si è ritrovato in queste versioni qualche Trattato di cui oggi è perduto l’originale1: tradussero gli orientali e studiarono, fra gli altri, gli scritti d’Aristotile e di Platone, d’Euclide e d’Apollonio, di Tolomeo, d’Ippocrate e di Galeno2. Fra i sistemi di idee che hanno variato col gusto d’ogni secolo, abbracciarono gli Arabi la filosofia d’Aristotile, del pari intelligibile ed oscura del pari pei lettori di tutti i tempi. Platone avea scritto per gli Ateniesi, e lo spirito delle sue allegorie è troppo intimamente connesso colla lingua e colla religion della Grecia. Caduta che fu questa religione, uscendo i Peripatetici
- ↑ Vi si è trovato, per esempio, il quinto, sesto e settimo libro (manca sempre l’ottavo) delle Sezioni coniche d’Apollonio Pergeo, stampati poi, nel 1661, secondo il manoscritto di Firenze (Fabr. Bibl. graec. t. II, p. 559). I dotti per altro possedevano già il quinto libro indovinato e rinnovato dal Viviani (V. il suo elogio nel Fontenelle, t. V, p. 59 ec.).
- ↑ Il Renaudot (Fabricio, Bibl. graec. t. I, p. 812, 816) discute in un modo veramente filosofico il pregio di queste versioni arabe piamente difese dal Casiri (Bibliot. arab.-hisp. t. I, p. 238-240). La maggior parte delle traduzioni di Platone, d’Aristotile, d’Ippocrate, di Galeno ec., sono attribuite a Honain, medico settario di Nestorio, che viveva in Corte dei Califfi di Bagdad, e che morì A.D. 876. Era Capo d’una scuola o d’un’officina di traduttori, e van sotto il suo nome le Opere dei suoi discepoli. V. Abulfaragio (Dynast., p. 88, 113, 171-174, et apud Assemani, Bibl. orient., t. II, p. 438), d’Herbelot (Bibl. orient., p. 456), Assemani (Bibl. orient., t. III, pag. 164) e Casiri (Bibl. arabico-hispana t. I, p. 238 ec., 251, 286-290; 302-304, ec.).