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362 storia della decadenza

dividersi in quattro classi, filosofia, matematica, astronomia e medicina. Furono tradotti e spiegati in lingua araba gli scritti dei Saggi della Grecia, e si è ritrovato in queste versioni qualche Trattato di cui oggi è perduto l’originale1: tradussero gli orientali e studiarono, fra gli altri, gli scritti d’Aristotile e di Platone, d’Euclide e d’Apollonio, di Tolomeo, d’Ippocrate e di Galeno2. Fra i sistemi di idee che hanno variato col gusto d’ogni secolo, abbracciarono gli Arabi la filosofia d’Aristotile, del pari intelligibile ed oscura del pari pei lettori di tutti i tempi. Platone avea scritto per gli Ateniesi, e lo spirito delle sue allegorie è troppo intimamente connesso colla lingua e colla religion della Grecia. Caduta che fu questa religione, uscendo i Peripatetici

  1. Vi si è trovato, per esempio, il quinto, sesto e settimo libro (manca sempre l’ottavo) delle Sezioni coniche d’Apollonio Pergeo, stampati poi, nel 1661, secondo il manoscritto di Firenze (Fabr. Bibl. graec. t. II, p. 559). I dotti per altro possedevano già il quinto libro indovinato e rinnovato dal Viviani (V. il suo elogio nel Fontenelle, t. V, p. 59 ec.).
  2. Il Renaudot (Fabricio, Bibl. graec. t. I, p. 812, 816) discute in un modo veramente filosofico il pregio di queste versioni arabe piamente difese dal Casiri (Bibliot. arab.-hisp. t. I, p. 238-240). La maggior parte delle traduzioni di Platone, d’Aristotile, d’Ippocrate, di Galeno ec., sono attribuite a Honain, medico settario di Nestorio, che viveva in Corte dei Califfi di Bagdad, e che morì A.D. 876. Era Capo d’una scuola o d’un’officina di traduttori, e van sotto il suo nome le Opere dei suoi discepoli. V. Abulfaragio (Dynast., p. 88, 113, 171-174, et apud Assemani, Bibl. orient., t. II, p. 438), d’Herbelot (Bibl. orient., p. 456), Assemani (Bibl. orient., t. III, pag. 164) e Casiri (Bibl. arabico-hispana t. I, p. 238 ec., 251, 286-290; 302-304, ec.).