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dell'impero romano cap. lii. | 349 |
dall’istancabile Abdallah, il quale inseguendolo cresceva ogni dì più in forza e riputazione. Le reliquie della fazion dei Bianchi furono totalmente disfatte in Egitto, e il colpo di lancia, che troncò la vita e le inquietudini di Merwan, gli parve forse tanto utile quanto lo era pel suo vincitore. L’inesorabile vigilanza del principe trionfante estirpò i rami più remoti della famiglia rivale; [A. D. 750] ne furono disperse le ossa, caricata d’imprecazioni la memoria, e vendicato ampiamente il martirio di Hosein sulla posterità dei suoi tiranni. Ottanta Ommiadi, che s’erano arresi sulla parola de’ lor nemici, o fidavansi alla lor clemenza, furono convitati ad un banchetto in Damasco, e colà furono indistintamente trucidati ad onta delle leggi della ospitalità; fu imbandita una tavola sui loro corpi, e dai gemiti della loro agonia si pascea la giovialità dei commensali. L’esito della guerra civile fermò saldamente la dinastia degli Abbassidi; ma furono soli i cristiani che dovessero trionfare delle conseguenze degli odi, e delle perdite che aveano sofferto i discepoli di Maometto1.
[A. D. 755] Se per altro le conseguenze di tale sconvolgimento
- ↑ V. Abulfeda (Annal. moslem. p. 136-145), Eutichio (Annal., t. II, p. 392, vers. Pocock), Elmacin (Hist. Saracen., pag. 109-121), Abulfaragio (Hist. dynast. p. 134-140), Rodrigo di Toledo (Historia Arabum, c. 18 p. 33), Teofane (Chronographie, p. 356, 357, che parla degli Abbassidi sotto il nome di Χωρασανιται Corasaniti e di Μαυροφοροι Maurofori) e la Biblioth. d’Herbelot, articoli Ommiades, Abbassides, Maerwan, Ibrahim, Saffah, Abou-Moslem.
script. Aegypt., p. 9, vers. Michaelis, Gottingue, 1776, in-4), Michaelis (Not. 122-127, p. 58-63) e d’Anville (Mém. sur l’Egypte, p. 85-147-205).