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dell'impero romano cap. lii. |
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è già più malagevole di quello del Nilo e dell’Eufrate, e da un’altra parte il navile arabo avrebbe potuto penetrar nel Tamigi senza dare una battaglia navale. Oggi forse nelle scuole di Oxford si spiegherebbe il Corano, e dall’alto delle sue cattedre si dimostrerebbe1 a un popolo circonciso la santità, e la verità della rivelazione di Maometto2.
- ↑ Non sembra potersi negare, che, se gli Arabi avessero continuato ed assodato le loro conquiste fatte in Francia nel principio dell’ottavo secolo, non s’insegnerebbe in Francia, in Germania, in Italia, ed in Oxford la religione di Maometto, giacchè avevano annientato la religione cristiana nelle conquistate province affricane, e volti i popoli con varj mezzi e coll’educazione a professare la religione de’ vincitori, siccome han fatto i Cristiani conquistatori dell’Allemagna intorno al principio del secolo nono, e di molte province vaste d’America nel decimosesto; ma il buon credente deve pensare, che Gesù Cristo, che assiste sempre in un modo invisibile i suoi seguaci, avrebbe protetto la sua religione. I conquistatori nei tempi passati volevano, che i popoli vinti adottassero la lor religione, e la prosperità dell’armi seco traeva quella del culto dei vincitori; ma i progressi del sapere seco condusse la tolleranza reciproca delle opinioni religiose, ed un popolo vinto, o passato ad altro dominio, è sicuro di conservare il suo culto qualunque egli sia. Crediamo poi, che i mali della guerra recati all’Europa dagli Arabi sieno stati molto minori di quelli ch’ella ebbe a soffrire dopo quell’epoca fino alla fine del regno di Luigi XIV. D’altronde l’Europa ignorantissima ne’ tempi della grande prosperità e potenza degli Arabi, fu da essi istruita specialmente nelle matematiche, nell’astronomia, e nella medicina; beneficio che compensò di gran lunga i mali della guerra. (Nota di N. N.)
- ↑ Dubito per altro se le moschee d’Oxford avrebbero prodotto un’Opera tanto elegante e ingegnosa di controversia quanto