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336 storia della decadenza

grandi sopra la debolezza d’un monarca spregiato. Fra i Capi independenti un de’ più arditi e de’ più fortunati fu Eude, duca d’Aquitania, il quale nelle province meridionali della Gallia usurpò l’autorità, e ben anche il titolo di re. I Goti, i Guasconi, e i Franchi si raccolsero sotto lo stendardo di questo eroe cristiano, il quale respinse la prima invasion de’ Saracini, e Zama Luogo-tenente del Califfo perdè sotto le mura di Tolosa l’esercito e insieme la vita: alla ambizione de’ suoi successori s’aggiunse lo sprone della vendetta: valicarono nuovamente i Pirenei ed entrarono nella Gallia con forze poderose, e con la risoluzione di conquistare il paese. Per la seconda volta prescelsero il sito vantaggioso di Narbona1, ove i Romani aveano formata la prima loro colonia; domandarono la provincia di Settimania, o di Linguadoca, come parte dependente dalla monarchia di Spagna. I vigneti della Guascogna e dei contorni di Bordeau divennero possessi del sovrano di Damasco, e di Samarcanda, e il mezzodì della Francia, dalla foce della Garonna sino a quella del Rodano, accettò i costumi e la religione dell’Arabia.

[A. D. 731] Ma questi angusti confini non bastavano al coraggio di Abdalraham, o Abderamo, dal Califfo Hashem ridonato ai voti de’ soldati e del popolo di Spagna. Quel vecchio ed intrepido generale destinava al giogo

  1. Anche prima che fosse fondata questa colonia, A. U. C. 630 (Velleio Patercolo, I, 15) ai tempi di Polibio (Hist. t. III, pag. 263, ediz. di Gronov.). Era Narbona una città celtica di primo ordine, ed uno dei luoghi più settentrionali del Mondo allora conosciuto (d’Anville, Notice de l’ancienne Gaule, p. 473).