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328 storia della decadenza

per la necessità di ricorrere agli alimenti i più disgustosi e rivoltanti per lo stomaco. Era scomparso lo spirito di conquista ed anche di fanatismo; non potean più i Saracini uscire delle linee soli, o in piccoli distaccamenti, senza essere esposti all’inesorabile vendetta de’ paesani della Tracia. Con doni e con promesse si procacciò Leone un esercito di Bulgari dalle rive del Danubio: questi Selvaggi ausiliari espiarono in qualche modo i danni, che con la sconfitta e l’eccidio di ventiduemila Asiatici avean recato all’impero. Si sparse scaltramente la nuova che i Franchi, popolazioni ignote del Mondo latino, armassero in favor de’ cristiani per mare e per terra, e questo formidabile soccorso, colmando di gioia gli assediati mise il terrore negli assedianti. Finalmente dopo tredici mesi d’assedio1, Moslemah privo di speranza ricevè lietamente dal Califfo il permesso di ritirarsi. La cavalleria araba varcò l’Ellesponto e le province dell’Asia, senza indugiare e senza essere disturbata. Ma un esercito Musulmano era stato tagliato a pezzi verso la Bitinia, e tanto in più riprese avea sofferto il rimanente dell’armata navale, per la procella e pel fuoco greco, che sole cinque galere portarono ad Alessandria la nuova dei tanti e quasi incredibili disastri sofferti2.

  1. Niceforo e Teofane convengono in dire che fu levato l’assedio di Costantinopoli il 15 agosto (A. D. 718). Ma assicurando il primo, che è il più degno di fede, aver durato 13 mesi, si sarà ingannato il secondo asserendo, che cominciò nell’anno precedente nello stesso giorno. Non vedo che il Pagi abbia notata questa contraddizione.
  2. Sul secondo assedio di Costantinopoli ho seguito Niceforo (Brev. p. 33-36), Teofane (Chronogr. p. 324-334),