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dell'impero romano cap. li. |
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conto esatto dei tesori della Spagna, ed ebbe Tarik occasione di vedere che esposta era la sua riputazione ai sospetti ed all’infamia. Quest’eroe fu imprigionato, insultato e ignominiosamente frustato per mano, o almeno, per ordine di Musa. I primi Musulmani per altro osservavano una sì stretta disciplina, ed avevano uno zelo sì puro e uno spirito sì docile, che dopo questo pubblico oltraggio non vi fu difficoltà di commettere a Tarik l’onorevole impresa di ridurre a sommessione la provincia di Tarragona. Dalla liberalità dei Coreishiti fu eretta in Saragossa una moschea; il porto di Barcellona riaperto ai vascelli della Sorìa; e gli Arabi perseguitarono i Goti al di là dei Pirenei nella provincia di Settimania (la Linguadoca) di cui erano quelli in possesso1. Trovò Musa in Carcassona sette statue equestri di argento massiccio, che stavano nella Chiesa di Santa Maria, e non è credibile che ve le abbia lasciate. Da Narbona, ove pose un termine ossia una colonna, se ne tornò sulle coste della Galizia e della Lusitania. In sua assenza, Abdelaziz, uno dei suoi figli, ebbe a punire gli insorgenti di Siviglia, e da Malaga sino a Valenza soggiogò le sponde del Mediterraneo. Il trat-
- ↑ I due interpreti di Novairi, il de Guignes (Hist. des Huns, t. I, p. 349) ed il Cardonne (Hist. de l’Afrique et de l’Espagne, t. I, pag. 93, 94, 104, 105) fanno entrare Musa nella Gallia narbonese; ma io non trovo che Rodrigo di Toledo, od i manoscritti dell’Escuriale faccian menzione di questa impresa; ed una Cronaca francese rimanda l’invasione dei Saraceni al nono anno dopo la conquista della Spagna, A. D. 721 (Pagi, Critica, t. III, pag. 177, 195: Historiens de France, t. III). Ho gran dubbio che Musa non abbia passato i Pirenei.