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dell'impero romano cap. li. |
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e la seconda capitale dell’Egitto. Investì Amrou quella gran Fortezza, che potea considerarsi come una parte di Menfi o Misrah; non andò guari che giunse al campo un rinforzo di quattromila Saraceni, e convien daddovero far onore all’industria e alla fatica dei Siri suoi alleati per la costruzion delle macchine che si adoperarono a battere le mura. L’assedio intanto durò sette mesi, e i temerari assalitori si videro accerchiati dall’inondazion del Nilo che minacciò di inghiottirli1. Finalmente trionfarono per la temerità dell’ultimo assalto; passarono la fossa guernita da punte di ferro; piantarono le scale e penetrarono nella Fortezza gridando: „Dio è vittorioso„: indi respinsero il resto dei Greci sino ai lor battelli e sino all’isola di Ruda. Presentando questo luogo una comunicazione agevole col golfo e con la penisola di Arabia, Amrou lo preferì a Menfi, che fu abbandonata. Le tende degli Arabi divennero abitazioni stabili, e la prima moschea quivi eretta fu santificata dalla presenza di ottanta compagni di Maometto2. Il campo sulla riva orientale del Nilo si trasformò in una nuova
- ↑ Comincia il Nilo ad ingrossare a poco a poco dopo il mese di Aprile: l’elevazione si fa più sensibile nel tempo della luna che viene dopo il solstizio d’estate (Plinio, Hist. nat., v. 10), e si pubblica per lo più al Cairo nel giorno di S. Pietro (29 giugno). Da un registro di trent’anni viene indicata la maggior altezza delle acque fra il 25 luglio e il 18 agosto (Maillet, Descript. de l’Egypte lettera XI, p. 67, ec. Pocock, Description de l’Orient, vol. I, p. 200; Shaw’s Travels, p. 383).
- ↑ Murtadi, Merveilles de l’Egypte, p. 243-259. Si dilunga egli su questo argomento con lo zelo, e collo spirito minuzioso d’un cittadino e d’un devoto, e le sue tradizioni locali hanno gran sembianza di verità ed esattezza.