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18 storia della decadenza

Parecchi fatti che non si ponno nè dissimulare, nè eludere, rendono imprudente e superflua questa maniera di ragionare: il regno d’Yemen fu soggiogato ora dagli Abissini, ora da’ Persiani, ora da’ Soldani d’Egitto1, e da’ Turchi2: le città sante della Mecca e di Medina varie volte furono soggette a un tiranno Tartaro, e la provincia romana d’Arabia3 comprendea particolarmente il deserto ove Ismaele

    passo che si allega della Bibbia (Genes. XVI, 12), su l’ampiezza della applicazione, e sul fondamento della genealogia.

  1. Fu soggiogato (A. D. 1173) da un fratello del gran Saladino che fondò una dinastia de’ Curdi o degli Ayoubiti (Guignes, Hist. des Huns, t. 1, p. 425; d’Herbelot, p. 477).
  2. Dal luogotenente di Solimano I (A. D. 1538), e da Selim II (1568). V. Cantemir (Hist. de l’empire Ottoman, p. 201-221.) Il Bascià che risedeva in Saana comandava a ventun Bey, ma non mandò mai tributi alla Porta (Marsigli, Stato Militare dell’impero Ottomano, p. 124), e i Turchi ne furono cacciati verso l’anno 1630. (Niebuhr, p. 167, 168.)
  3. Le principali città della provincia romana che chiamavasi Arabia e terza Palestina, erano Bostra e Petra che datavano dall’anno 105, epoca in cui furono soggiogate da Palma, luogotenente di Traiano. (Dion Cassio, l. LXVIII). Petra era la capitale de’ Nabatei, che traevano il nome dal primogenito dei figli d’Ismaele (Genes. XXV, 12, etc., co’ Commenti di San Girolamo, del Le Clerc, e del Calmet). Giustiniano abbandonò un paese palmifero di dieci giornate di viaggio al mezzodì di Aelah (Procopio, De bell. persico, l. I, c. 19); e i Romani avevano un centurione e una dogana (Arriano in Periplo maris Erythroei, p. 11, in Hudson, t. 1) in un luogo (λευκη κωμη, Pagus Albus Hawarra) del territorio di Medina (d’Anville, Mémoire sur l’Egypte, p. 243). Su questi possedimenti reali, e su qualche nuova scorreria di Traiano (Peripl. p. 14, 15) fondarono gli storici e le medaglie la supposizione che i Romani conquistassero l’Arabia.