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dell'impero romano cap. li. 223

di Antiochia, al cospetto dei vescovi ed ai piedi del Crocifisso, pianse i suoi peccati e quelli del popolo suo, ed insegnò al Mondo essere inutile e forse empia cosa l’opporsi al decreto di Dio. Erano

    il Verbo voleva che volesse, e la spingeva a volere, secondo il decreto della sua sapienza.
    I Monoteliti difesero la loro erronea opinione fortemente, e furono vivamente confutati. Macario, Vescovo d’Antiochia, difese il Monotelismo con tutto lo sforzo dello spirito, e dell’erudizione; protestò, che si lascierebbe piuttosto fare a pezzi, che riconoscere due volontà, e due operazioni in Gesù Cristo: sostenne la sua opinione con moltissimi passi d’antichi scrittori ecclesiastici, ma erano troncati, ed alterati. Finalmente il Concilio, che fu il VI generale, esaminati gli argomenti del questionatori, definì che riconosceva, e confermava le decisioni dei cinque anteriori Concilj generali, e dichiarò inoltre, che vi sono in Gesù Cristo due volontà, e due operazioni, e che queste due volontà si trovano in una sola persona senza divisione, senza mescolamento, e senza mutazione, e che queste due volontà non sono in verun modo contrarie, ma che la volontà umana segue la divina, e le è interamente soggetta; vietò d’insegnare il contrario sotto pena di deposizione per i Vescovi e per i chierici, e di scomunica per i laici. Furono condannati i vescovi Pirro, Sergio, Paolo, ed il Papa Onorio, come Monoteliti. Intorno alla condanna di quest’ultimo furono fatte moltissime discussioni, specialmente da’ difensori dell’infallibilità de’ Papi: Vedi Natale Alessandro. Dissert. II in saec. 7, Combesis, Hist. Monot. Du Pin, Bibl. T. 5, l. 1, c. 19. Petavio, Dogm. Teol., T. 5, l. 1. I protestanti hanno scritto pure intorno a ciò: vedi lo Spanhein, introd. ad Hist. Sacram. T. 2. Basnage, Histoire de l’Eglise. Martino Cheldenio, De Monotelismo Honorii Papae etc. Appena terminato il Concilio l’Imperatore di Costantinopoli, Costantino Pogonato, fulminò con un decreto i Monoteliti. (Nota di N. N.).