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212 storia della decadenza

Palestina: ma considerata come il tempio della Terra Santa, consacrata dalle rivelazioni di Mosè, di Gesù, e dello stesso Maometto, era, dopo la Mecca e Medina, l’oggetto di venerazione e delle peregrinazioni dei Musulmani devoti1. Il figlio di Abu-Sophian fu spedito con cinquemila Arabi a tentare da prima di insignorirsi della Piazza per sorpresa o con un trattato; ma nell’undecimo giorno fu investita da tutto l’esercito di Abu-Obeidah; il quale fece al comandante e al popolo di Elia2 la solita intimazione: „Salute e felicità„, diss’egli, „a coloro che seguono la via retta. Noi ve lo comandiamo: dichiarate che non vi ha che un Dio, e che Maometto è il suo appostolo. Se non lo fate, consentite a pagare un tributo e ad essere nostri sudditi; altrimenti io condurrò contro di voi una gente che apprezza più la morte, che voi il vino e la carne di porco; e non vi lascerò, se piace a Dio, che dopo avere sterminato quanti combatteranno con voi, e ridotti a schiavitù i vostri figli„.

  1. La Terra Santa, ovvero la Palestina, devesi considerare consacrata per le rivelazioni di Mosè, e perchè vi condusse la vita Gesù Cristo, e perchè in essa s’operò il mistero della Redenzione de’ fedeli, ma non già per alcuna relazione a Maometto; nè Gesù Cristo ha bisogno di quella riverente stima, che Maometto gli professò, e molto meno importa a’ fedeli Cristiani, che i Musulmani avessero divozione per Gerusalemme. (Nota di N. N.)
  2. L’uso de’ profani avea prevalso nel nome della città: era conosciuta dai devoti cristiani per quello di Gerusalemme (Euseb. De martyr. Palest., c. II); ma la denominazione legale e popolare di Aelia (la colonia d’Elio Adriano) era dai Romani passata agli Arabi (Reland Palest., t. I, p. 209, t. II, p. 835; d’Herbelot Bibl. orient., articolo Cods, p. 269; Ilia, p. 420). L’epiteto Al-Cods, la santa, è il nome che gli Arabi propriamente danno a Gerusalemme.