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10 | storia della decadenza |
patibili; lusso e innocenza; che il suolo ridondasse d’oro e di pietre preziose1, e che terra e mare esalassero vapori aromatici. Non conoscono gli Arabi questa divisione dell’Arabia Deserta, della Petrea e della Felice tanto famigliare ai Greci ed ai Latini; ed è ben cosa singolare che un Cantone che non cangiò nè linguaggio, nè abitatori serbi appena qualche vestigio dell’antica sua Geografia. Li distretti marittimi di Bahrein e d’Oman stanno rimpetto alla Persia. Il regno di Yemen fa conoscere i limiti o almen la situazione dell’Arabia Felice: il nome di Neged si distende nell’interno delle terre, e la nascita di Maometto ha illustrato la provincia di Hejaz che giace sulla costa del mar Rosso2.
Si misura la popolazione dai mezzi di sussistenza, e la vasta penisola dell’Arabia ha forse meno abitatori che una provincia fertile e industre. Gli Icthyofagi3, o popoli che vivon di pesci, andavano un
- ↑ Agatarcide afferma che vi si trovavano pezzi d’oro vergine, la cui grossezza variava da quella d’una oliva a quella d’una noce; che il ferro valea due volte e l’argento dieci volte più dell’oro (De mari Rubro, p. 60.). Questi tesori, veri o immaginarii, si son dileguati, e non si conosce al presente nell’Arabia una sola miniera d’oro. (Niebuhr, Description, p. 124).
- ↑ Si consulti, si legga per intero e si studii lo Specimen Historiae Arabum di Pocock (Oxford, 1650, in 4). Le trenta pagine del testo e della versione sono un estratto delle dinastie di Gregorio Abulfaragio, tradotte poi dal Pocock (Oxford 1663, in 4.) Le trecencinquantotto note sono una Opera classica ed originale sulle antichità dell’Arabia.
- ↑ Arriano indica gl’Icthyofagi della costa d’Hejaz (Periplus maris Erythraei, p. 12), e li pone ancora al di là di Aden (p. 15.). Pare probabile che le coste del mar Rosso