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138 storia della decadenza

secolo dell’Egira fu innalzato, presso le ruine di Cufa, un monumento, un tempio, e una città1. Migliaia di Shiiti riposano in quella terra sacra a’ piedi del Vicario di Dio, e il deserto è avvivato dal concorso de’ Persiani, de’ quali ogn’anno è grande la frequenza colà, nell’opinione che sia meritorio quel pellegrinaggio al pari di quel della Mecca.

[A. D. 661-668] I persecutori di Maometto usurparono l’eredità de’ suoi figli, e i difensori della idolatria si fecero Capi supremi della sua religione e del suo impero. Violenta ed ostinata fu l’opposizione d’Abu-Sophian, tarda e forzata la conversione; ma dall’ambizione e dall’interesse fu rassodato nella fede che aveva abbracciata; servì, combattè, e forse credette veramente, e da’ nuovi meriti della famiglia d’Ommiyah fu cancellata la memoria de’ torti della sua prisca ignoranza. Moawiyah, figlio d’Abu-Sophian e della crudele Henda, sin dalla prima gioventù era stato fregiato dell’incarico, o del titolo di segretario del Profeta. Essendogli stato conferito dal saggio Omar il governo della Siria, amministrò per più di quarant’anni quella rilevante provincia, sia come agente subordinato, o come Capo supremo, senza rinunciare alla fama di prode e di liberale, e soprattutto amò quella di umano e di moderato. Dalla gratitudine il popolo fu vincolato al suo

    (A. D. 1743, Hist. de Nadir-Shah, t. II, p. 155), hanno ornato colle spoglie del popolo la tomba d’Alì. La cupola è di rame magnificamente dorato, che brilla a’ raggi del Sole in distanza di molte miglia.

  1. La città di Meshed-Alì, lontana cinque o sei miglia dalle ruine di Cufa, e centoventi al mezzodì di Bagdad, ha l’estensione e la forma dell’odierna Gerusalemme. Meshed-Hosein, più vasta e più popolosa, è lungi trenta miglia.