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dell'impero romano cap. l 125

la sua incontinenza; è fama ch’egli vantasse il vigore di trenta figli d’Adamo, e che avrebbe potuto eguagliare la decimaterza fatica1 dell’Ercole greco. Potrebbe anche la sua fedeltà per Cadijah fornire un argomento difensivo più serio e decente: in ventiquattro anni di matrimonio, non fece mai uso, quantunque giovane, del suo diritto di poligamia, nè mai all’orgoglio o alla tenerezza della illustre matrona toccò di soffrire l’associazione d’una rivale. Morta che fu, la noverò tra le quattro donne perfette, tre delle quali erano la sorella di Mosè, la madre di Gesù, e Fatima, la prediletta tra le sue figlie. „Non era già vecchia? gli disse un dì Ayesha, coll’insolenza d’una bella e fresca giovane, e Dio non le ha sostituita un’altra migliore? — No, per Dio, rispose Maometto con un’effusione di virtuosa gratitudine, veruna donna può essere preposta a Cadijah: ella mi ha creduto quando mi sprezzavano gli uomini; ella ha provveduto alla mia necessità mentre io era povero e perseguitato dagli uomini2„.

Moltiplicando in tal guisa le mogli, avea forse in animo il fondatore d’una nuova religione, e di un nuovo impero, di moltiplicare le sorti di una nume-

    recto). Al-Iannabi (Gagnier, t. III, p. 287) cita Maometto stesso che millantava di superare tutti gli uomini in valor coniugale.

  1. Uso qui lo stile d’un Padre della chiesa, εναθέυωι Ηρακλης τρισκαιδεκατον αθλον (San Gregorio Nazianzeno, Orat. 3, p. 108).
  2. Abulfeda, in vit. Moham. p. 12, 13, 16, 17, cum notis Gagnier.