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neb, e si lasciò fuggire un grido di cupidigia, e di devozione. Il servile o riconoscente liberto capì quel che bramava l’appostolo, e si prestò senza esitazione a compiacere gli amori del suo benefattore: ma avendo i legami figliali esistenti fra loro suscitato una specie di scandolo; discese dal cielo l’angelo Gabrielle a ratificare quanto era accaduto, annullò l’atto di adozione, e blandamente rimbrottò il Profeta che diffidasse della indulgenza di Dio. Hafna, figlia di Omar, una delle mogli di Maometto, lo sorprese sul letto proprio in braccio alla schiava egiziana; promise ella di perdonargli e di mantenere il secreto, ed egli giurò che rinuncierebbe a Maria. Ma entrambi posero in dimenticanza i patti, e l’angelo Gabrielle venne un’altra volta dal cielo con un capitolo del Corano che assolvea Maometto dal giuramento, e l’esortava a godersi liberamente le sue prigioniere e le concubine; senza badare a’ clamori delle sue mogli. In un ritiro di trenta giorni con Maria, adempiè il meglio che seppe fare agli ordini dell’inviato di Dio. Quando ebbe sbramato l’amore e la vendetta chiamò alla sua presenza le undici mogli, le rimproverò d’inobbedienza e d’indiscrezione, e le minacciò di divorzio in questo Mondo e nell’altro; minaccia terribile, poichè quelle che aveano diviso il letto col Profeta erano per sempre escluse dalla speranza d’un secondo matrimonio. Quel che si narra delle facoltà naturali, o soprannaturali, che avea in sorte il Profeta1, potrebbe scusare per avventura

  1. „Sibi robur ad generationem, quantum triginta viri habent, inesse iactaret„; (Maracci, Prodr. Alcoran. part. IV, p. 55. V. pure le observ. del Belon, l. III, c. 10, fol. 179